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Il CLXXXV battaglione paracadutisti "NEMBO" nelle operazioni con il I° raggruppamento motorizzato
(gennaio - aprile 1944)

 


 

Il 185° rgt., ridotto al solo XI btg. ed ai superstiti dell'VIII, rimase acquartierato in Calabria fino ai primi di novembre '43 quando fu trasferito a S. Maria di Leuca in Puglia e successivamente a Squinzano, fra Lecce e Brindisi, dove ceduto un certo numero di paracadutisti allo Squadrone "F", si riorganizzò con la forza di un battaglione assumendo la denominazione di CLXXXV btg. paracadutisti "Nembo" successivamente mutata in 185° reparto paracadutisti Arditi "Nembo".

Il ciclo operativo nella zona delle Mainarde

Verso la fine di gennaio '44 il CLXXXV entrò a far parte del 1° raggruppamento motorizzato e raggiunse la zona di Montaquila nella valle del Volturno, a ridosso della linea "Gustav" ed all'estrema destra dello schieramento della 5a Armata statunitense. L'8 febbraio '44 il CLXXXV, alle dipendenze operative del Corpo di Spedizione Francese, si trasferì a Rocchetta al Volturno con il compito di presidiare le posizione di Colle Jardini e quota 1250 di Monte Castelnuovo nel settore delle Mainarde.

Il giorno 10 la 33a cp. paracadutisti fu schierata fra Colle Jardini e Castel S. Vincenzo per assicurare il contatto ed il collegamento con Divisione polacca operante sulla destra nel delicato punto di saldatura tra 5a Armata americana ed 8a Armata britannica.

I paracadutisti iniziarono un'intensa attività di pattuglie per prendere contatto con il nemico e compiere ricognizioni informative; il 18 febbraio una pattuglia venne a contatto, infliggendo perdite, con elementi nemici su Monte S. Michele.

Ai primi di marzo '44 il CLXXXV, dislocato a Rocchetta Nuova, assunse il compito di riserva mobile di settore ed alla fine del mese, con tutto il 1° raggruppamento motorizzato, passò alle dipendenze operative del Corpo d'Armata polacco che rappresentava l'estrema sinistra dello schieramento dell'8a Armata britannica.

A fine marzo i paracadutisti concorsero, con azione di fiancheggiamento, all'occupazione da parte del btg. alp. "PIEMONTE" di Monte Marrone, importante posizione nel settore delle Mainarde dominante la valle del Volturno. Mentre gli alpini raggiungevano la cresta di Monte Marrone, i paracadutisti, sulla destra, avanzavano nella Valle di Mezzo ed occupavano la quota 1344 di M. Marrone, la sella q. 970 e la q. 1214 di Monte Castelnuovo.

Nei giorni successivi i tedeschi eseguirono numerosi contrattacchi, il più violento il giorno 10 aprile che interessò anche q. 1344 presidiata dai paracadutisti, ma furono sempre respinti.

Il CLXXXV venne quindi nuovamente impiegato quale "riserva di manovra" del 1° raggruppamento motorizzato; quest'ultimo a metà aprile '44 assunse la nuova denominazione di Corpo Italiano di Liberazione passando alle dipendenze d'impiego del X Corpo d'Armata britannico.

Contemporaneamente a questi avvenimenti, un nucleo di paracadutisti del CLXXXV fu messo a disposizione del S.I.M., Servizio Informazioni Militari, per l'effettuazione di missioni informative dietro le linee tedesche. Il 13 marzo '44 una pattuglia di sette paracadutisti, lanciata nei pressi di Visso alle pendici del Monte Bove, nella zone dei Monti Sibillini, fu costretta ad impegnarsi in combattimento con i tedeschi; il Ten. Italo Castaldi ed il Serg. Magg. Salvatore Micale., catturati, rifiutarono di fornire informazioni sulla loro missione e furono trucidati dai tedeschi nei pressi di Norcia.

Alla loro Memoria fu concessa la Medaglia d'Oro al Valor Militare.

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