| |
X° Reggimento
Arditi
Assieme alla costituzione di unità paracadutiste
"tradizionali" del Regio Esercito, il periodo 1940-43 aveva visto anche la
nascita di reparti speCiali, per i quali la componente paracadutista era
fondamentale e che erano stati di conseguenza addestrati alla Scuola
Paracadutisti di Tarquinia.
Il primo di questi fu il X° Reggimento Arditi, nato nel 1942. All'origine della
sua creazione stava la constatazione che le azioni di sabotaggio condotte da
unità di "commandos" nemici contro obiettivi, per lo più ferroviari, situati
lungo le coste dell'Italia meridionale, sebbene sporadiche e scarsamente
efficaci, si erano rivelate ugualmente molto paganti. Innanzitutto esse avevano
creato notevole allarme e scompiglio nei Comandi interessati, influendo anche
psicologicamente sul morale delle popolazioni civili coinvolte; secondariamente
avevano costretto ad un notevole dispendio di uomini, mezzi e risorse per il
controllo preventivo e la protezione di tutti i possibili obiettivi.
Si decise pertanto la costituzione di speciali reparti di arditi che potessero
effettuare analoghe azioni di sabotaggio contro obiettivi di interesse militare
situati sul territorio nemico, come nodi ferroviari, campi d'aviazione, depositi
di carburanti e di munizioni, per costringere anche l'avversario a disperdere le
forze nel controllo di quei suoi punti vitali.
Tali reparti, pur ereditando il nome da quelli costituiti nel corso della prima
guerra mondiale, avrebbero avuto compiti completamente diversi. Operando in
nuclei autonomi, dovevano essere in grado di raggiungere gli obiettivi
prefissati o per via aerea, quindi lanciati col paracadute, o per mare,
trasportati da sommergibili, o per via terrestre, con appositi mezzi capaci di
muoversi su tutti i terreni, le famose camionette sahariane Spa 41-S. .
Per conseguire la notevole capacità d'azione richiesta, i componenti di questi
reparti abbisognavano di un addestramento completo che permettesse loro di
affrontare ogni tipo di difficoltà, e per questo erano richieste elevatissime
doti fisiche e morali.
Venne dunque disposto, nel maggio 1942, l'afflusso presso Santa Severa, nei
pressi di Roma, di militari volontari provenienti da tutte le Grandi Unità
combattenti, dotati di particolari qualità fisiche, di elevato spirito
aggressivo, di salda disciplina, e possibilmente decorati al valore o
segnalatisi in azioni belliche.
Essi vennero subito inquadrati in un battaglione comprendente tre compagnie a
diversa specializzazione: la 101° arditi paracadutisti, la 102° arditi
nuotatori, la 103° arditi camionettisti.
Le modalità di impiego del reparto, che prevedevano l'utilizzo di pattuglie
composte da non più di una decina di persone, per azioni basate sulla sorpresa e
da portare a termine con la massima rapidità, determinarono il tipo di
addestramento impartito agli arditi.
L'istruzione fisica comprendeva vari tipi di ginnastica agli attrezzi, marce a
velocità forzata, corse veloci e di resistenza, salti da varie altezze e con
diverse condizioni di visibilità, e poi boxe e lotta libera.
L'addestramento militare era incentrato sul maneggio delle armi, con particolare
attenzione al tiro istintivo, al combattimento col pugnale, prima contro
fantocci e poi a uomini contrapposti, al lancio delle bombe a mano. Uno speciale
corso guastatori fornÌ agli arditi la necessaria preparazione all'uso di ogni
tipo di esplosivi e li perfezionò nelle tecniche di sabotaggio, il tutto con
rischiose prove""a distanza ravvicinata caratterizzate dall'assoluto sprezzo del
pericolo. Lo specifico addestramento paracadutistico, svolto prima al reparto e
poi presso la Scuola di Tarquinia, comportò, oltre ai lanci normali, tre lanci
notturni a differenti quote, in varie condizioni di luce (luna piena, scarso
chiarore, notte fonda) ed in pieno assetto di guerra.
Mentre i primi reparti portavano a termine questa dura e particolarmente
selettiva preparazione, si decise la costituzione di un secondo battaglione,
composto dalle tre compagnie 111° 112° e 113° (poi 120°), con specializzazioni
analoghe alle precedenti. Dall'unione dei due battaglioni nacque, il 15
settembre 1942, il X° Reggimento Arditi, al cui comando venne destinato il Col.
Renzo Cazzaniga. Il reggimento era posto alle dirette dipendenze dello Stato
Maggiore Esercito.
Nella primavera del 1943, infine, venne costituito il 3° Battaglione, con le
compagnie 121° e 123° arditi camionettisti.
Contemporaneamente era in allestimento un 4° Battaglione su compagnie
ricostituite (102°) e di nuova costituzione (104° e 110°).
|