Associazione Nazionale
"Nembo"

 

Home Su Sommario

 

informazioni@nembo.info
 

Sito Segnalato su:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FILOTTRANO E LA "NEMBO"
Ludovico Berardinelli

Reduce della Battaglia di Filottrano


Con l'azione del II° Corpo Polacco per la liberazione di Ancona, la "Nembo", Divisione di paracadutisti, iniziò la battaglia per la liberazione di Filottrano.
Filottrano, posta in eccellente posizione di dominio tattico a 30 km. da Ancona, costituiva un pilastro difensivo notevolmente robusto, la cui eliminazione si rendeva necessaria per la prosecuzione delle operazioni verso l'importante porto adriatico, Ancona.
La "Nembo" compiendo quella che indubbiamente fu una delle più brillanti operazioni del C.I.L., alle prime ore del giorno 9 luglio 1944 liberò Filottrano. Una scuola di dure esperienze attraverso vari campi di battaglia in tutto il ciclo operativo, dai fatti d'arme di Colle Volturno (Cassino), Monte Mare, Costa S. Pietro ed Orsogna, impetuoso tallonamento del nemico verso S. Biagio ed a sud di Pescara, audace colpo di mano su Chieti, vigorose puntate sul Fiumicello, a 3 km. da Filottrano, ed infine la brillante, contrastata e tenace lotta per Filottrano, fino ad issarvi il tricolore, aveva insegnato ai ragazzi delle Nembo che le atrocità commesse dai nazisti dovevano essere vendicate e lo furono. Un  corrispondente del Servizio "Notizie Nazioni Unite" disse, qualche giorno dopo la liberazione di Filottrano: "questo importantissimo compito è stato affidato ai soli soldati italiani e la sua esecuzione è stata magnifica".
I nembisti combatterono valorosamente fiduciosi che ogni progresso costituiva un passo in avanti verso la completa liberazione del suolo italico.
La prima avanzata sulla città, ancora tutta piangente per la barbara uccisione dei suoi 10 cittadini avvenuta il 30 giugno 1944, fu iniziata il 1 luglio 1944 e non come erroneamente detto il giorno 8 luglio. Pattuglie avanzate si arrampicarono sull'altura e riuscirono a raggiungere un campo nei sobborghi, ove incontrarono il nemico in forza ed in seguito, il 3 luglio, furono tagliate fuori, quando i tedeschi passarono al contrattacco. Il 5, 6 e 7 luglio furono giornate nere e di morte da parte dei due esponenti, attaccanti ed attaccati, italiani e tedeschi. Ma i ragazzi della Nembo avevano giurato di spuntarla e spuntarla a tutti i costi. Alla feroce volontà di un nemico ancora potente, ai carri armati "Tigre", i ragazzi rispondevano col loro motto "e per rincalzo il Cuor" e vinsero. Vinsero solo col loro coraggio, la loro arma migliore, rifiutando il 6 luglio una forte aliquota di apparecchi da bombardamento da parte del Comando Alleato dell'8 Armata.
Ma l'ora del redde rationem per il tedesco invasore era arrivata irrimediabilmente, l'8 luglio alle ore 7 del mattino. Al XV° btg., quello stesso che in altra giornata sul Chienti si era gettato contro le munitissime posizioni avversarie, fu riservato l'onore di attaccare. L'attacco viene iniziato con un violento sbarramento di artiglieria alle spalle della città. Dopo un'ora lo sbarramento fu sospeso e le forze terrestri entrarono in azione.
I nembisti, nonostante il micidiale fuoco delle mitragliatrici, si lanciarono all'attacco sulla collina e penetrarono in città, 9 luglio 1944, issando sulla civica torre di questa la bandiera Tricolore e catturando un rilevante numero di prigionieri e diverso materiale bellico. La Radio annunciava alle ore 11 del giorno 9 luglio 1944: "Filottrano, importante caposaldo, via aperta per la città di Ancona, è stata liberata nelle prime ore di oggi ad opera delle truppe italiane della Divisione Nembo".
Circa 150 perdite costò la mischia nelle file della Nembo, sangue che costa dolore e che ha rappresentato il seme di questa nuova Italia.

Inviare a informazioni@nembo.info un messaggio di posta elettronica contenente domande o commenti su questo sito Web.
Copyright © 2005 Associazione Nazionale "Nembo"