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60° Anniversario
della Battaglia di Filottrano
(Riflessioni - di Francesco COSTAGLI)
Nelle giornate
del 3 e 4 luglio 2004 si sono tenute a Filottrano le manifestazioni in ricordo
del 60° Anniversario della omonima battaglia. Un programma nutrito di eventi che
oltre al paese di Filottrano ha coinvolto anche la località di Sforzacosta, alle
porte di Macerata, ed il paese di Penna San Giovanni.
L'opportunità che l'Associazione Nazionale Nembo fosse rappresentata alle
celebrazioni, unitamente al desiderio di ritornare a godere dell'ospitalità
delle genti e della .......cucina marchigiana, mi hanno spinto a caricare in
macchina labaro dell' Associazione, moglie e ...gatto e partire per il già
collaudato albergo "Settecolli" di Filottrano.
Giunto in loco, qualche contatto con il validissimo Cav. Renzo Di Bert dell'
ANPd'I di Ancona mi ha subito fatto capire che si preparavano due giorni pieni
di manifestazioni nel quadro di una ricorrenza di grande importanza.
Mi sono trovato a vivere intensamente e per giunta nel vero teatro degli eventi
una fetta di storia di quel Nembo del quale avevo indossato per 17 anni le
gloriose mostrine. I motivi di emozione sono stati moltissimi ma il culmine è
stato toccato durante la cerimonia semplicissima di Sforzacosta. Un monumento ai
Caduti come tanti altri, una platea variopinta, un tratto di asfalto
sgangherato, politici di varia importanza. Dopo la Messa, i discorsi di
circostanza ed inrme il microfono passa saldamente nelle mani di un arzillo
reduce della battaglia, il Cav. Giuseppe Minischetti. Età importante ma ben
portata, basco cachi con fregio originale, voce decisa e parole semplici ma
efficaci. Ad un certo punto del suo dire, chiama una signora dalla platea e la
presenta agli astanti. Non ho memorizzato le generalità, ma la sua storia mi si
è scolpita nella mente. Si trattava infatti di quella ragazza che quel giorno
del 1944....., a quella curva della strada ..... aveva raccolto fra le sue
braccia un parà del Nembo ferito mortalmente.
Mentre Minischetti continuava il racconto la mia fantasia correva ed era come se
insieme a Lui rivivessi quei tragici eventi e improvvisamente ho capito tante
cose del Nembo: sfumature che non avevo mai veramente afferrato nonostante tutti
gli anni trascorsi nelle sue fila. E' stato l'inizio per dare il via ad una
serie di riflessioni tutte strettamente personali sul periodo vissuto a
Gradisca. Ho capito da chi avevamo ereditato quel modo particolare di vivere la
vita militare che aleggiava nella caserma Ugo Polonio; quella capacità di
capovolgere in poco tempo le situazioni più difficili; quello spirito di Corpo
che ci portava ad anteporre il nome del Nembo a qualsiasi altra motivazione ed a
fare quadrato quando gli eventi lo richiedevano onorando il motto.....e per
rincalzo il cuore.
Forse non era un caso che il settore più delicato della famigerata "soglia di
Gorizia" fosse stato assegnato a noi del Nembo! Certo, ho vissuto in un Nembo
non più parà ma meccanizzato; in un periodo storico meno propizio per esaltare
lo spirito ed il ruolo dei militari, eppure sento che" il compito è stato
assolto".
Quale compito? Quello di raccogliere lo spirito dei parà del Nembo di
Filottrano, custodirlo intatto in anni di pace per trasferirlo con la nostra
bandiera ai parà di oggi certo che anche loro sapranno essere degni eredi di
tali predecessori. Queste riflessioni a carattere personale sulla cerimonia di
Sforzacosta. La giornata è poi continuata, nel segno di Minischetti, con
l'intitolazione alla Divisione Nembo di un parco comunale nel paese di Penna San
Giovanni. Inrme in serata a Filottrano il prosieguo di numerose manifestazioni
che riporto in sintesi:
- Presentazione del volume di G. Santarelli "La battaglia di Filottrano"
- Corteo con deposizione corone d'alloro ai monumenti dei Caduti, Fucilati e
Cippo Nembo;
- Messa in memoria dei caduti e concerto della Banda delle Aviotruppe.
Il giorno successivo al campo sportivo si è svolta la cerimonia militare con la
partecipazione di due compagnie del Nembo, della Banda della Folgore e di
numerose rappresentanze civili e militari fra cui anche due delegazioni
straniere (tedesche e francesi). L'organizzazione civile e militare è stata impeccabile
ed è sempre emozionante sentire due compagnie di parà gridare "Nembo" anche se
come al solito alternato con "Folgore" (niente è cambiato ). Per quanto concerne
la partecipazione della popolazione di Filottrano agli eventi, le sensazioni
sono altrettanto gratificanti. Si percepisce chiaramente che nei confronti di
quegli uomini del Nembo di sessanta anni fa , si continuano a nutrire sentimenti
di rispetto e gratitudine. Non ci si dimentica e si vuole continuare a ricordare
con affetto e questo credo sia la maggiore soddisfazione per tutti i soldati sia
di ieri, di oggi e di domani. Un lancio di paracadutisti nel cielo di Filottrano
ha degnamente coronato una grande giornata nel nome del
... Ora e Sempre NEMBO!!
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